Gazprom: "La Russia non era preparata alla guerra"
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Gazprom: “La Russia non era preparata alla guerra”

Vladimir Putin

L’emittente televisiva controllata da Gazprom lancia critiche contro Putin: la Russia non era pronta per la guerra.

La ritirata russa dalla città di Kherson ha rappresentato una sconfitta per Putin, anche se il Cremlino ha cercato di nascondere ciò. Sul talk show russo controllato dal colosso del gas, Grazprom, due esperti esprimono le loro critiche e i loro dubbi verso le decisioni prese da Putin, forse troppo poco studiate prima di agire.

Vladimir Putin
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Due esperti russi hanno dichiarato in mondo visione che l’invasione della Russia in Ucraina è stato un fallimento. Putin non ha saputo gestire quello che continua a chiamare ‘operazione militare speciale’, ma che è stata una vera e propria guerra finita male. Così parlano gli esperti durante il talk show “Mesto Vstrechi” sulla emittente controllata da Gazprom.

Dubbi sulla strategia russa

Si ammette la disfatta dopo il recente ritiro dei russi da Kherson. “Non eravamo pronti per la guerra che abbiamo iniziato”, ha detto il capo del Consiglio di esperti del Fondo per lo sviluppo strategico della Russia, Igor Shatrov, sottolineando che la Russia è troppo timida “per chiamarla guerra, il che è un problema enorme. Perché con la guerra entrano in gioco altre leggi”.

Anche l’analista politico Viktor Olevich ha riconosciuto che il ritiro russo dalla città ucraina è stata una sconfitta: “Vorremmo tutti che l’esercito russo avesse successo, ma dobbiamo essere realistici. In otto mesi e mezzo, la Russia è stata in grado di prendere un centro regionale senza combattere e alla fine ha dovuto lasciarlo. Se guardiamo agli obiettivi fissati dal presidente il 24 febbraio scorso, raggiungerli oggi è improbabile. Sarebbe bene lavorare sulla base di previsioni realistiche”.

Inoltre Olevich fa una riflessione su quanto sia stato un errore definire l’Ucraina “una nazione inesistente”: in questo modo la nazione viene allontanata dalla Russia, che a differenza di quanto ha ottenuto avrebbe voluto farla sua. Ma soprattutto il Paese di Putin è in bilico al momento: da una parte rischia la “capitolazione che infliggerebbe danni colossali, dall’altro potrebbe essere permanentemente trascinato nel conflitto ucraino a un livello tale che tutta l’energia dello Stato russo sarà costantemente spesa per anni in direzione dell’Ucraina”.

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ultimo aggiornamento: 15 Novembre 2022 14:20

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